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sabato 26 gennaio 2013

Beast of the southern wild

Tristi tropici

Beast of the southern wild (Re della terra selvaggia), opera prima dello statunitense Benh Seitlin, vincitore del del Sundance e della Camera d’Or a Cannes.
Lo scioglimento delle calotte polari provocherà l'inondazione di molte zone costiere. Una vera e propria catastrofe. Le prime avvisaglie di questo immane cataclisma già sono visibili in Lousiana, dove lo scioglimento dei ghiacci libera strani mammiferi preistorici che vagano alla ricerca di cibo. Nonostante la situazione sia catastrofica, nonostante la malattia del padre, la scomparsa della madre, Huspuppy, la piccola ed eroica protagonista, non riesce ad essere pessimista.



Racconto di una New Orleans post-Katrina, il film è ambientato in un epoca adatta alla nascita dei miti, delle leggende. E proprio il racconto in prima persona di Huspuppy  verrà letto dai posteri sotto una luce epica.
Nel 2097, quando l’umanità rialzerà la testa dopo un lungo torpore, quando le acque che avevano sommerso buona parte delle terre fertili dei cinque continenti si ritireranno, quando i nuovi uomini ricomprenderanno la scrittura, Hushpuppy verrà venerata e sarà il perno, l’eroina della nuova, unica religione che infiammerà i cuori e le menti della nuove genti.
Voci commosse narreranno le gesta di Hushpuppy e dei sopravvissuti di Bathtub.
Si racconterà di come Hushpuppy brucio la sua capanna, di come i temibili uri, arrivati in massa, riconobbero la divinità della bambina selvaggia, si ricorderà con voce rotta dal pianto delle sue sofferenze per la perdita del padre da lei tanto amato.
La figura mitica della madre della bambina sarà la causa di interminabili diatribe e divisioni. Si formeranno gruppi contrapposti che, alla fine, scateneranno guerre intestine. E scenderanno nuovamente le tenebre sulla rinata umanità.

7/10

Beasts of the Southern Wild (2012) on IMDb mixcloud

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